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SCACCO MATTO! di Marinella Mondaini - Mosca Scacco matto di Putin. Alle 2 di stanotte ha rilasciato una dichiarazione davanti ai giornalisti russi e stranieri. Nella sua dichiarazione ce n’è per tutti, dalle minacce degli insignificanti leader europei al rigetto in blocco dell’ultimatum che sfacciatamente i leader perdenti del gruppo dei cosiddetti “volenterosi” hanno posto alla Russia di accettare 30 giorni di tregua subito altrimenti saranno altre sanzioni dall’inferno e pure peggio. La mia traduzione del discorso di Vladimir Putin: “Buona sera, o forse buona notte. Vorrei dare il benvenuto a tutti. Onorevoli signore e signori! Cari colleghi! Vorrei congratularmi ancora una volta con tutti voi per il Grande Giorno della Vittoria! Vorrei esprimere un ringraziamento ai nostri amici e partner stranieri che sono stati con noi a Mosca in questi giorni, in occasione delle celebrazioni dell'anniversario per ossequiare la generazione dei vincitori. Rendiamo onore a tutti coloro che hanno contribuito alla vittoria comune sul nazismo, compresi i nostri alleati nella coalizione anti-Hitler, i soldati della Cina, i partecipanti alla resistenza antifascista in Europa, i combattenti dei movimenti di liberazione popolare in Africa e nella regione Asia-Pacifico e i volontari dei Paesi dell'America Latina. Ci unisce ai nostri amici e a coloro che la pensano come noi la memoria comune e il rispetto per la storia, per le gesta eroiche dei veri eroi che hanno combattuto per la libertà e, naturalmente, la nostra responsabilità per il futuro, per la costruzione di un mondo più giusto e più sicuro. Proprio queste sono le questioni da cui dipende direttamente lo sviluppo stabile e sostenibile dell'intera comunità mondiale - dell'Eurasia e altre regioni del mondo - che sono state al centro degli incontri bilaterali e multilaterali tenutisi a Mosca. Naturalmente si sono svolti in un'atmosfera speciale, solenne e festosa, ma sono stati anche eccezionalmente ricchi e pieni di contenuti, di argomenti dell'agenda politica, economica e umanitaria. Riassumendo i risultati, e vorrei farlo ora, vorrei dire che in quattro giorni - dal 7 al 10 maggio - abbiamo avuto eventi di visite ufficiali dei leader di tre Stati stranieri: la Repubblica Popolare Cinese, la Repubblica Bolivariana del Venezuela e la Repubblica Socialista del Vietnam. Inoltre, si sono svolti 20 incontri bilaterali con i capi dei Paesi della CSI, dell'Asia, dell'Africa, del Medio Oriente, dell'Europa e dell'America Latina. Alle celebrazioni hanno partecipato in totale 27 capi di Stato della CSI, dell'Asia, dell'Africa, del Medio Oriente, dell'Europa e dell'America Latina, oltre a circa 10 capi di organizzazioni internazionali. Altri sei Paesi erano rappresentati ad alto livello. Vediamo in questa ampia partecipazione di delegazioni di Paesi stranieri e di organizzazioni internazionali la testimonianza stimolante di un autentico consolidamento intorno alle idee e ai valori imperituri della nostra comune Grande Vittoria. Siamo grati ai leader dei 13 Stati che hanno inviato unità delle loro forze armate nazionali per partecipare alla Parata sulla Piazza Rossa. La loro marcia, spalla a spalla con le nostre unità in parata, ha riempito la festa comune di un'energia speciale e dello spirito di fratellanza combattente, forgiato durante la Seconda guerra mondiale. Sono stato lieto di ringraziare personalmente i comandanti militari dell'Esercito Popolare Coreano, di trasmettere le parole più calorose ai soldati e ai comandanti delle unità delle forze speciali della Repubblica Popolare Democratica di Corea, che insieme ai nostri combattenti hanno svolto con professionalità, voglio sottolinearlo, compiti coscienziosi durante la liberazione delle zone di confine della regione di Kursk dalle formazioni del regime di Kiev. Sottolineo: hanno dato prova di coraggio ed eroismo, hanno agito - voglio ribadirlo - con il massimo grado di professionalità e hanno dimostrato un buon addestramento e una buona preparazione. E, naturalmente, è stato un onore speciale per tutti i leader degli Stati salutare alle tribune i principali eroi dell'Anniversario della Vittoria - i veterani della Seconda Guerra Mondiale di Russia, Israele, Armenia e Mongolia. Noto che nonostante le minacce, i ricatti e gli ostacoli creati, perfino con la chiusura dello spazio aereo, a Mosca sono arrivati anche i leader di alcuni Paesi europei - Serbia, Slovacchia e Bosnia-Erzegovina. Ripeto: comprendiamo le enormi pressioni che hanno dovuto affrontare e quindi apprezziamo sinceramente il loro coraggio politico, la loro ferma posizione morale e la loro decisione di condividere con noi la festa, di rendere omaggio alla memoria degli eroi della Grande Guerra Patriottica e della Seconda Guerra Mondiale, che hanno combattuto sia per la loro patria e sia per liberare il mondo intero, senza alcuna esagerazione, l'intera umanità, dalla peste bruna. È importante per noi che milioni di europei e i leader dei Paesi che perseguono una politica sovrana lo ricordino. Questo ci infonde ottimismo e speranza che prima o poi, basandoci anche sulle lezioni della storia e sull'opinione dei propri popoli, inizieremo a muoverci verso il ripristino di relazioni costruttive con gli Stati d'Europa. Compresi quelli che ancora oggi continuano a non rinunciare alla retorica antirussa e ad azioni chiaramente aggressive nei nostri confronti. Stanno cercando tuttora - e lo vediamo proprio adesso in questi giorni - di parlare con noi in modo rozzo e maleducato e con l'aiuto di ultimatum. Da vero esempio di rapporti alla pari nel XXI secolo può servire il nostro partenariato globale e la cooperazione strategica con la Repubblica Popolare Cinese. Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping è stato l'ospite principale delle celebrazioni per l'80° anniversario della Grande Vittoria. <…> Cari colleghi, credo sia evidente a tutti che i negoziati e gli incontri tenutisi a Mosca hanno toccato anche la questione della risoluzione del conflitto in Ucraina. Siamo grati a tutti i nostri ospiti e amici per l'attenzione che stanno prestando a questo conflitto e per gli sforzi che stanno compiendo per porvi fine. A questo proposito, credo sia necessario soffermarsi su questo argomento separatamente. Come sapete, la Russia ha ripetutamente preso iniziative per un cessate il fuoco, ma queste iniziative sono state sempre sabotate dalla parte ucraina. Il regime di Kiev ha dimostrato di aver violato circa 130 volte la moratoria di 30 giorni - voglio sottolinearlo - sugli attacchi alle strutture energetiche, annunciata in conformità con il nostro accordo con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Nemmeno la tregua di Pasqua, avviata dalla Russia, è stata rispettata: il regime del cessate il fuoco è stato violato dalle formazioni ucraine quasi 5.000 volte. Ciononostante, abbiamo dichiarato il cessate il fuoco per la terza volta nel Giorno della Vittoria - che consideriamo festa sacra, perché potete solo immaginarvi che abbiamo subito 27 milioni di vittime. Allo stesso tempo, abbiamo anche comunicato ai nostri colleghi in Occidente, coloro che, a mio avviso, stanno sinceramente cercando dei modi per raggiungere un accordo, la nostra posizione sul cessate il fuoco nel Giorno della Vittoria, abbiamo anche detto che in futuro non escludiamo la possibilità di estendere il cessate il fuoco - ma, naturalmente, dopo aver analizzato ciò che accadrà, in base a come il regime di Kiev reagirà alla nostra proposta. E cosa vediamo? Quali sono i risultati? Le autorità di Kiev - lo potete constatare voi stessi - non hanno risposto affatto alla nostra proposta di cessate il fuoco. Inoltre, dopo l'annuncio della nostra proposta - e questo è accaduto, come ricorderete, il 5 maggio di quest'anno - le autorità di Kiev hanno lanciato attacchi su larga scala dal 6 al 7 maggio. Nell'attacco sono stati usati 524 veicoli aerei senza pilota e un certo numero di missili di fabbricazione occidentale, e sono stati utilizzati anche 45 imbarcazioni senza equipaggio nel Mar Nero. Durante questi tre giorni di cessate il fuoco dichiarati - l'8, il 9 e il 10 - quello che avete visto anche dai media, e cioè nei vostri rapporti, era chiaro: cinque tentativi mirati sono stati fatti in questo periodo per attaccare il confine di Stato della Federazione Russa nella regione di Kursk e alla giunzione con la regione di Belgorod, proprio durante i giorni del nostro cessate il fuoco dichiarato. Inoltre, altri 36 attacchi sono stati lanciati in altre direzioni. Tutti questi attacchi, compresi i tentativi di penetrare nel territorio della Federazione Russa nelle regioni di Kursk e Belgorod, sono stati respinti. Inoltre, i nostri esperti militari ritengono che non avessero alcun significato militare, sono stati condotti solo per motivi politici, il nemico ha subito perdite molto pesanti. Come ho detto, le autorità di Kiev non solo hanno respinto la nostra proposta di cessate il fuoco, ma, come abbiamo visto, hanno anche cercato di intimidire i leader degli Stati riuniti per le celebrazioni a Mosca. Permettetemi di condividere qui con voi un mio pensiero: chi stavano cercando di intimidire tra coloro che sono venuti a Mosca per celebrare la vittoria sulla Germania nazista? Coloro che sono venuti da noi, sono leader non per la loro posizione ufficiale, non per la loro posizione, sono leader per il loro carattere, per le loro convinzioni e per la loro disponibilità a difendere le loro convinzioni. E chi ha cercato di intimidirli? Quelli che si mettono sull'attenti e salutano e applaudono gli ex soldati delle SS? E acclamano come eroi nazionali coloro che hanno collaborato con Hitler durante la Seconda guerra mondiale? Mi sembra che questo sia un attentato con mezzi chiaramente inadatti, e coloro che stanno cercando di farlo non sono all'altezza di realizzarlo. Lo ripeto ancora una volta: abbiamo ripetutamente proposto passi verso un cessate il fuoco. Non abbiamo mai rifiutato di impegnarci nel dialogo con la parte ucraina. Vi ricordo ancora una volta che non siamo stati noi a interrompere i negoziati nel 2022, ma la parte ucraina. In relazione a ciò e nonostante tutto, proponiamo alle autorità di Kiev di riprendere i negoziati interrotti alla fine del 2022 e di riprendere i colloqui diretti. E, sottolineo, senza alcuna precondizione. Proponiamo che inizino senza indugio giovedì prossimo, 15 maggio, a Istanbul, dove si sono svolti in precedenza e dove sono stati interrotti. Come sapete, i colleghi turchi si sono ripetutamente offerti per organizzare tali colloqui e il Presidente Erdoğan ha fatto molto per organizzarli. Ricordo che a seguito di questi colloqui è stata preparata una bozza di documento congiunto, siglata dal capo del gruppo negoziale di Kiev, ma su insistenza dell'Occidente è stata semplicemente gettata nel cestino. Domani abbiamo in programma un colloquio con il Presidente turco. Vorrei chiedergli di offrire l'opportunità di tenere colloqui in Turchia. Spero che confermerà il suo desiderio di contribuire alla ricerca della pace in Ucraina. Vogliamo trattative serie con l'Ucraina. Il loro significato sta nell’eliminazione delle cause profonde del conflitto, per riuscire a stabilire una pace duratura a lungo termine in prospettiva storica. Non escludiamo che nel corso di questi negoziati sia possibile concordare alcuni nuovi cessate il fuoco. Una vera e propria tregua che deve essere rispettata non solo dalla Russia ma anche dalla parte ucraina; ciò sarebbe il primo passo, ripeto, verso una pace duratura, stabile e non un prologo alla continuazione del conflitto armato dopo che l'esercito ucraino sarà stata di nuovo riarmata, riequipaggiata e avrà scavato febbrilmente trincee e nuove roccaforti. A chi serve una pace del genere? La nostra proposta è sul tavolo. La decisione spetta ora alle autorità ucraine e ai loro curatori, i quali, guidati dalle loro ambizioni politiche personali e non dagli interessi dei loro popoli, vogliono continuare la guerra con la Russia con le mani dei nazionalisti ucraini. Ripeto: la Russia è pronta ai negoziati senza alcuna precondizione. Ora sono in corso i combattimenti, la guerra, e noi proponiamo di riprendere i negoziati che sono stati interrotti non da noi. Cosa c'è di male in questo? Chi vuole veramente la pace non può che sostenerla. Allo stesso tempo, vorrei ribadire la mia gratitudine per i servizi di mediazione e gli sforzi volti a una soluzione pacifica della crisi ucraina intrapresi dai nostri partner stranieri, tra cui la Cina, il Brasile, i Paesi dell'Africa e del Medio Oriente e, più recentemente, la nuova Amministrazione degli Stati Uniti d'America. In conclusione, vorrei ringraziare ancora una volta tutti coloro che si sono uniti a noi per celebrare l'80° anniversario della Vittoria sul Nazismo. Sono certo che lo spirito di solidarietà e armonia che ci ha unito in quei giorni a Mosca continuerà ad aiutarci a costruire una cooperazione e un partenariato fruttuosi in nome del progresso, della sicurezza e della pace. Vorrei anche cogliere l'occasione per sottolineare l'enorme ruolo dei giornalisti, dei rappresentanti delle agenzie di stampa, dei canali televisivi e della stampa mondiale che hanno coperto gli eventi dell'anniversario e il programma di ore dei negoziati e delle riunioni di lavoro in corso. Si sono prodigati molto per far percepire ai cittadini di diversi Paesi del mondo l'atmosfera unica di questi giorni di festa a Mosca. Naturalmente, vi ringrazio anche per questo incontro, che si sta svolgendo piuttosto tardi e, ovviamente, tutti sono già stanchi. Grazie mille per l'attenzione, visto che sono quasi le due e mezza di notte, o anche più delle due e mezza di notte a Mosca, vi lascio andare con Dio. Grazie molte per l’attenzione. Arrivederci” Macron ha già reagito al discorso di Putin dicendo che non è d’accordo a fare prima le trattative e poi passare alla tregua. Lui vorrebbe il contrario. Subito mettere in ginocchio Putin, far capitolare la Russia alle condizioni sue e di tutte le altre nullità pseudo politiche occidentali. Macron è fra i perdenti e le condizioni non le dettano lui e i suoi amici della cricca guerrafondaia nociva dell’Europa.■ |